Una grande isola al centro di una grande stanza. L’umore agreste degli ambienti è vivacizzato dalle pennellate azzurre che decorano pareti e infissi. Il modulo, concepito in un unico blocco rettangolare, è esposto verso la stanza adiacente attraverso un arco che si apre come un sipario. E la cucina diventa il palcoscenico attorno al quale ruota la vita di tutti i giorni, il polo attrattivo della vita domestica.
Lungo il top di rovere si staglia un ponte di lamiera nera di ampiezza speculare alla base: gli scomparti a giorno orientati sui quattro fuochi tradizionali possono contenere utensili o stoviglie, mentre le sporgenze del piano al di là del ponte si prestano comodamente per un’area snack o come appoggio supplementare. Alla base i cestoni con frontale in rovere massello servono il lato adibito alla cottura, mentre sui fianchi e sul versante opposto torna protagonista la lamiera nera con una sequenza di scomparti impreziositi da ante battenti con cerniere a vista e chiusura a catenaccio. La cappa si snoda dal soffitto sdoppiandosi in corposi tubi d’acciaio, aggiungendo all’insieme un tocco di matrice industriale.
Un colonico marchigiano nelle campagne fanesi. Uno spazio recuperato assecondando l’istinto e interpretando l’autenticità dei particolari secondo un gusto eclettico. Lorella è una donna schietta e orgogliosa della propria idea estetica. Ha concepito un modello molto personale, che Officine Fanesi ha saputo tradurre fino al dettaglio più identificativo. Uno stile rustico e romantico, che varia dal country all’industriale senza preconcetti, lasciando la fantasia libera di intrecciare memorie familiari e suggestioni di viaggio. I retaggi di una vita fluiscono in un disegno svincolato da canoni rigorosi e ricco di riferimenti diversi. Lorella e' abituata a andare controcorrente.
Lavora con soddisfazione nella ristorazione pur essendo l’unica dei suoi fratelli a non aver frequentato l’alberghiero. La cucina e' nel dna. Cresciuta in un bar con trattoria annessa, sa bene cosa vuol dire vivere tra i fornelli. Da un viaggio tra Scozia e Irlanda si e' portata a casa il fascino di vecchi manieri e l'aria verace dei pub, cartoline che hanno arricchito l'anima del progetto. Per la sua casa ha pensato una cucina organizzata come quella di un ristorante, con in più il calore e l’identità di un rifugio domestico.
I materiali vivi, le venature del rovere e quelle della lamiera nera come una seconda pelle. Il bisogno di sentirsi a proprio agio, di vedere appagata la propria personalità, affinché ogni gesto sia naturalmente compreso nella razionalità degli spazi.
I materiali vivi, le venature del rovere e quelle della lamiera nera come una seconda pelle. Il bisogno di sentirsi a proprio agio, di vedere appagata la propria personalità, affinché ogni gesto sia naturalmente compreso nella razionalità degli spazi.
Volevo una cucina grande, che fosse bella ai miei occhi