L’isola si sviluppa in lunghezza adattandosi al perimetro del locale, un vano a pianta rettangolare che riceve luce in abbondanza da tre lati. Si è optato per una soluzione a due facce: una sfrutta il modello Malatesta, caratterizzato da due gruppi di cestoni con apertura push pull e dal vano forno in posizione centrale, l’altra riprende il modello Via Nolfi con una sequenza di elementi contenitivi con gola e ante battenti.
La scelta total steel, dai frontali al top da 12 mm, conferisce omogeneità e pulizia al disegno, che acquisisce slancio e leggerezza grazie all’effetto sospensivo dei piedini a elle da 15 cm. L’irregolarità delle chianche del pavimento, lascito di vecchi monasteri, diventa un contraltare perfetto. La discontinuità tra questi elementi tradizionali e la modernità dell’acciaio naturale si esalta ulteriormente nella parete parallela all’isola, che ripropone le porose asimmetrie della pietra a vista. A restituire geometria e linearità è la nicchia ricavata nella stessa parete per il modulo di lavaggio, con top, schienale, frontali e mensola sospesa in dekton zenith.
La Masseria Donna Chiara è a pochi chilometri da Monopoli, nascosta nel dedalo di muretti a secco che marcano la terra rossa pugliese e abbracciano ettari di ulivi annodati dalle brezze marine. La costruzione è tornata a splendere dopo una paziente opera di recupero che ha mantenuto intatta l’antica anima rurale. Il nucleo strutturale originario, due trulli restaurati dall’azione minuziosa di uno scalpellino, risale addirittura alla fine del Settecento.
È un luogo dalla bellezza pura, solida come la roccia su cui è edificato. A partire da questa certezza, Chiara Eunice e suo marito si sono affidati alle mani sapienti di artigiani locali, che hanno conservato tratti originali e ripristinato dettagli di valore. Spazio evocativo e familiare, mette in mostra la cultura autoctona e si avvale della domotica per garantire il massimo del comfort agli ospiti. Diventa perfino una galleria d’arte esclusiva, con i dipinti astratti del maestro barlettano Lucio Garribba in equilibrio impeccabile con lo stile degli ambienti.
L’amore per il territorio si coglie nell’accuratezza della ricerca, sublimata da soluzioni raffinate e non meno autentiche. La volontà di affidarsi a Officine Fanesi fa parte di questa ricerca e risponde all’esigenza di inserire in una struttura ricettiva di alto livello un prodotto sartoriale che rappresenti al meglio la sintesi tra modernità e tradizione. La luce che irradia il biancore calcareo degli interni riflette la bellezza contorta degli ulivi sull’acciaio e ne fa uno scrigno inossidabile in cui storia e natura sopravvivono al tempo.
L’amore per il territorio si coglie nell’accuratezza della ricerca, sublimata da soluzioni raffinate e non meno autentiche. La volontà di affidarsi a Officine Fanesi fa parte di questa ricerca e risponde all’esigenza di inserire in una struttura ricettiva di alto livello un prodotto sartoriale che rappresenti al meglio la sintesi tra modernità e tradizione. La luce che irradia il biancore calcareo degli interni riflette la bellezza contorta degli ulivi sull’acciaio e ne fa uno scrigno inossidabile in cui storia e natura sopravvivono al tempo.
“Il contrasto tra modernità e storicità crea un’armonia unica. Una cucina che coniuga eleganza e dotazioni professionali ci consente di valorizzare le eccellenze culinarie del nostro territorio e di offrire ai nostri ospiti un’esperienza di convivialità indimenticabile.”